martedì 4 marzo 2014

Una giornata diversa: invertiamo i ruoli - Parte II

Questa estate, in agosto, ho scritto questo post: http://pensierisocialidichiarabiraghi.blogspot.it/2013/08/una-giornata-diversa-invertiamo-i-ruoli.html
Un pò per gioco, un pò per caso ed un pò perchè mi piacciono le novità quella mattina di agosto con alcuni bambini abbiamo sperimentato lo scambio di ruolo.
Non era programmato e non c'è stato un lavoro dietro ma, essendo piaciuto ed avendolo trovato utile. con una mia collega abbiamo deciso di farlo un pò più strutturato.

Al mattino una parte più riflessiva ed al pomeriggio lo scambio - vero e proprio - di ruoli.

Per la mattinata, quindi, ho pensato di fare un lavoro centrato proprio sul significato di "ruolo".
Questo il ragionamento che ho fatto insieme ai bambini, con un pò di fatica ed un pò di ironia.

"Ci svegliamo la mattina ed inizia il nostro spettacolo, quante situazioni viviamo? In quanti posti andiamo? Quante cose facciamo? E quante persone incontriamo?
Ogni volta che incontriamo qualcuno, quando andiamo a scuola, quando andiamo all'allenamento, quando andiamo a pranzo dai nonni, quando ci troviamo qui tutti insieme, tutti noi, è come se stessimo recitando per uno spettacolo. Non siamo sul palco, viviamo la nostra vita, ma ognuno di noi ha un ruolo ben preciso.
Però, io vi chiedo, interpretiamo solo un ruolo?"


Alcune risposte sono state: "No" e la mia domanda, ovviamente è stata: "perchè".
Il più grande ha risposto "perchè è normale". La risposta mi è sembrata meravigliosa e mi ha aiutato a proseguire.
"Perchè è normale, vero, quindi, quando sono qui con voi è normale che io stia attenta a voi, al nostro gruppo e far in modo che voi stiate bene e che vi divertiate nei limiti delle nostre attività...ma ad esempio, la maestra o la professoressa cosa devono fare?"
"Sono cattive" dicono. Correggo dicendo "essere cattivi è un modo di essere, ma io ho chiesto che cosa devono fare?"
A questo punto la risposta è stata: "insegnare". Ho proseguito il discorso dicendo che ci sono caratteri diversi, ma che quella è un'altra storia che potremo affrontare un'altra volta.
"Ma..." chiedo, "Se l'insegnante vi cucinasse la pasta, l'allenatore vi insegnasse la matematica e vostra mamma vi facesse fare 10 giri dello stadio, cosa accadrebbe?"
"Sarebbe strano!" Certo, se prima era normale, adesso è strano!
"Questo "strano" lo possiamo chiamare "aspettativa" che significa: da una determinata persona che sa fare quel lavoro, oppure che ha una certa posizione anche nella nostra vita posso sapere oppure immaginare che avrà un certo comportamento e farà delle cose specifiche, insegnare, cucinare, coccolare, proteggere, educare, sgridare e premiare..."
Con l'aiuto dei miei fogli colorati ho steso sul pavimento: "ruolo / ruolo?" - "Aspettative" e ho continuato chiedendo loro di dirmi cosa si aspettavano da alcune figure e sono uscite parole: "Regole, responsabilità e divertimento".
Ho scritto, infine, su dei fogli alcune situazioni che loro ben conoscevano e ne abbiamo individuato ruoli ed aspettative. (Tengo a precisare, se guardate la foto, sotto la voce "famiglia" c'è: "cane e gatto", trovo che anche gli animali abbiano un ruolo nelle nostre vite" ed i bambini hanno apprezzato).

Difficile, a volte l'attenzione calava, ma il rumore di rotelline l'ho sentito ed io, come lo scorso agosto ho vissuto mondi meravigliosi.


Chiara

2 commenti:

  1. È sempre piacevole vedere persone entusiaste del loro lavoro, soprattutto quando si ha a che fare con i bambini; ho molto fiducia nelle nuove generazioni, sono loro che cambieranno il mondo. :-)

    Un saluto

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  2. Proprio perchè, anche io ho fiducia nelle nuove generazioni, tengo molto a quello che faccio. Perchè tocchiamo con mano problemi, talenti, difficoltà e momenti di puro entusiasmo, tutti dobbiamo saperli coltivare.
    Un saluto Mr.Loto e grazie per esser passato di qui!!

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