giovedì 1 agosto 2013

Una giornata diversa: invertiamo i ruoli

Educatore, insegnante, genitori, dottore, nonni, quante figure ruotano attorno ad un bambino e tutte con un ruolo ben preciso, solitamente indiscusso.

Ed il ruolo del bambino qual è?
Sicuramente essere bambino, con tutti i diritti che l'essere bambino comporta, senza - però - dimenticare i doveri.
Però, se un giorno, per qualche ora si invertissero i ruoli? 
Cosa accadrebbe?
Io, l'ho scoperto.

Innegabile dire che si aprono dei mondi, tutti da scoprire e che non aspettano altro!
Facce di una stessa medaglia, forse, coperte da quello che è appunto "il ruolo".
Per qualche ora, un giorno, ho svestito i panni dell'educatrice e ho voluto indossare quelli della bambina, imprestando i miei ad alcuni bambini.
Erano larghi, erano scomodi, erano belli, erano spigolosi, erano complicati...ma erano i panni "della Chiara".

E dunque mi sono trovata a chiedere "posso fare...andare...?";
ho dovuto aspettare che mi il cibo mi fosse servito nel piatto e, fino al termine del pranzo, non ho potuto lasciare la sedia (quando ho provato a farlo, sono stata messa a sedere immediatamente: «No, Chiara, non tocca a te!!»;
ho detto «grazie», quando normalmente avrei detto «prego»;
ho osservato come alcuni di questi bimbi si confrontavano con chi invece aveva tenuto i suoi "abiti";
ho visto come le regole che, di solito, faccio osservare e ripeto io, venissero fatte rispettare da chi ha l'abitudine di non farlo;
ho notato la fiducia che i bambini hanno fra di loro e di quanta attenzione prestino l'uno all'altro.

Sono state ore meravigliose, ho capito tante cose di quelle creature che ogni giorno passano, buona parte della giornata in mia compagnia. Ho avuto modo di avere un'altra prospettiva e di godere di quella posizione, loro sono stati splendidi e mi hanno insegnato tanto, ed io, grazie a questo "gioco", ho capito il valore degli sforzi quotidiani e del conseguente successo.
Non appena ho indossato nuovamente i miei panni, nonostante qualche strappo ed una ritrovata sicurezza è arrivata una frase:
«Chiara, io il tuo lavoro non lo farei mai, mi sono arrabbiato troppo. Perchè non si ascolta subito?? E poi tutta quella storia delle ore, no, il tuo lavoro non lo farò mai!».
Ho risposto che il "mio" lavoro è splendido grazie a loro, grazie all'entusiasmo che mi muove ogni giorno e che, capire determinate cose è importante in ogni situazione.

....e nonostante quel "non lo farò mai" il giorno successivo (ed anche quelli dopo) qualche vestito della Chiara è stato indossato da qualche bambino, in maniera così naturale e semplice che le soddisfazioni, a fine giornata a casa le porti, e tutto finisce nel cassetto dei ricordi.

Chiara

4 commenti:

  1. Bellissima questa idea, Bravi!
    Se la ricorderanno anche loro questa esperienza
    un abbraccio
    ba rose

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  2. Grazie Ba!
    E sai com'è partito il tutto?
    Da un: "Chiara, hai la faccia stanca?"
    Ho colto la palla al balzo...
    Ricambio l'abbraccio

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  3. Sì è stata una bella idea, a me è servita molto.
    Se anche tu hai modo di metterla in pratica, fammi sapere com'è andata!

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