lunedì 7 gennaio 2013

Le vittime della rete

L'ultimo fatto di cronaca, il suicidio della giovane che si è gettata dal terzo piano del suo palazzo, sta facendo discutere, ed io, non voglio essere da meno. Come faccio sempre, voglio riflettere.
Non è il primo episodio di suicidio, fra i giovanissimi ma, come le precedenti notizie lascia senza parole.
Lascia, però, una scia di domande e di sconcerto.

Io mi chiedo perchè, fra ragazzi, debba esserci una "guerra" simile?
Mi domando perchè viene sfruttata la rete in questa maniera subdola quanto potente?
Mi chiedo, ancora, perchè arrivare a gesti così estremi? E perchè non chiedere aiuto prima?
E forse, questi ragazzi, avranno anche chiesto aiuto ma, sono stati ascoltati?
Ho letto che la ragazza che si è buttata dal balcone aveva cambiato scuola e compagnia di amici ma, è corretto? O è solo una fuga dal problema? E perchè non agire sul problema in maniera adeguata?

Altri ragazzi, hanno scelto di togliersi la vita perchè scherniti dagli "amici" e compagni, sia via web sia direttamente ma, cosa fare? Come agire?
Il ragazzo americano, che non ha sopportato le vessazioni che subiva, ha deciso di non vivere più la sua vita perchè era alla ricerca della sua identità e quindi si metteva lo smalto e vestiva con colori sgargianti. Lo consideravano "gay" e questa è stata una "buona" motivazione per darla vinta alle prese in giro e rinunciare a se stesso.

Questi ragazzi mancano di forza?
Mancano di coraggio?
I "bulli" peccano di presunzione ed onnipotenza?

E la società di fronte a questi accadimenti cosa fa? E cosa può fare?
I messaggi che vengono passati dai media, dagli educatori, dai genitori, dagli insegnanti quali sono? A cosa mirano?
Cosa andrebbe rivisto? Su cosa si deve lavorare affinchè ognuno possa vedersi garantito il diritto di libertà di espressione, compreso quello dell'essere?

Sono troppi gli episodi di razzismo e di omofobia e non sono più tollerabili nel 2013, quando uomini e donne hanno lottato per vedersi garantiti diritti ed uguaglianza.
Dall'insulto al giocatore di una squadra di calcio fino ad arrivare alle prese in giro del compagno di classe che segue stesso.

I valori della tolleranza e del rispetto andrebbero rivisti, ripresi e diffusi.
Non ci si può togliere la vita a 14 anni e non si può soprassedere.

Chiara

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