venerdì 13 gennaio 2012

Si potesse fermare il mondo per un attimo...

...fosse davvero possibile sarebbe realmente da fare per poterci fermare anche noi - tutti - e riflettere su quello che sta accadendo nel mondo, nel nostro paese, nella nostra città e nelle nostre case.

Il mondo attorno a noi appare schizofrenico, corre, va veloce e pare inafferrabile ma, al contempo, è inerme, apatico e nessuno presta più attenzione a nessuno. Appare più semplice curare il nostro piccolo orto anzichè vedere se il "vicino" può necessitare di una mano, di un consiglio o di una spinta.
C'è chi crolla sotto gli occhi dello Stato ma, quest'ultimo è impegnato a difendere se stesso.
C'è chi crolla sotto gli occhi del vicino di casa, e spesso è stato lui a farlo cadere.

Tutti piano piano stiamo affondando e nessuno ha la voglia e la forza di reagire.
Non si chiede la guerra, il nostro paese non ha bisogno di bombe.
Ha bisogno di destarsi dal torpore, deve alzare la testa e comprendere le dinamiche di questo mondo e non prenderle tutte per buone, perchè tali non sono.

Una canzone recita così "Chi arriva prima, aspetta!" effettivamente è così, perchè non decidiamo di partire tutti insieme, con uno scopo comune e cerchiamo di risollevare le sorti nostre e del nostro paese, che tutti (o la maggioranza) vogliono lasciare.
Le soluzioni sono alla portata di tutti, ognuno nella sua realtà, le può mettere in pratica.

Leggevo il commento di un mio amico su facebook che invitava a comprare la frutta dal contadino, a fare benzina in pompe bianche, che chiedeva di smettere di giocare ai classici lotto, gratta e vinci e simili.
Appoggio la sua idea, iniziamo col riappropriarci dei nostri valori, dei nostri "vicini", di quello che c'è stato tolto.

La dignità, la sicurezza, la fiducia e la stabilità.

E so che queste possono essere solo parole, ma "conosco" grandi predicatori che hanno smosso le masse, non faccio i nomi ma, se è stato possibile per loro, può esserlo anche per noi a distanza di decenni, no?
Una parola, un gesto ancora una parola e due gesti.

Chiara

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