giovedì 1 dicembre 2011

Il "mio" treno interculturale

E chi lo ha detto che l'Italia non è un paese "multiculturale"?
E chi lo ha detto che l'Italia resta tale perchè dev'essere "abitata" da soli italiani?

..basta fare un viaggio su un treno ed accorgersi dell'esplosione di colori e di voci, diverse ma nello stesso tempo uniche.
Lineamenti di visi particolari, voci che possono sembrare simili ed invece sono di paesi diversi.
Vedere il bimbo di una mamma egiziana che vuole giocare con te senza che lei si tiri indietro.

A ben vedere, le esperienze concrete mostrano la verità dei fatti, l'Italia è multiculturale, l'Italia è intercluturale e l'Italia è colorata.
Questi colori devono farci paura? Assolutamente no, il "diverso" deve incutere timore e diffidenza? No!
Un ragazzo di cui non so la nazionalità, fermi in stazione, solo perchè gli ho controllato il bagaglio voleva offrirmi un caffè. Non ho pensato al peggio, ho pensato alla gentilezza del suo sorriso quando non ho accettato per paura di perdere il treno. E mi ha fatto anche salire prima di lui.

Sì, siamo interculturali, siamo immersi nel "melting pot" e chi lo nega non vuole vedere nè sentire e spesso non s'accorge di quanto perde ogni giorno.

Voglio autocitarmi nuovamente "La diversità come valori e principio nella prospettiva interculturale".
Un'occhio al "diverso" per crescere dentro...abbiamo voluto la globalizzazione, dobbiamo saperla gestire, senza colpevolizzare.

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